LE COSE D’ESTATE

Vincent VAN GOGH - CAMPO DI GIRASOLI

Il sole, giallo color girasole, inonda i campi, laggiù,

dove le verdi bocche degli alberi bramose si volgono,

assetate, alla chiara sorgente azzurra dell’immenso lago

                                                                             del cielo profondo.

Nuda, tutta una folla formicola cieca sui preziosi granelli

che il vento ha limato alla dura materia dei monti di roccia

per far d’oro la collana che adorna il petto della liquida dea

                                                                                 delle acque marine.

Intanto, occhi acuti come esperte mani callose intaglian oggetti,

nello scintillante cristallo di luce che brilla alto sopra lo zenith.

E l’incantato pensiero strappa le cose all’informe morte infinita 

                                                                                      senza nome del Tutto.

6 pensieri riguardo “LE COSE D’ESTATE

  1. Ohhhhhhhhhhh ad uno che non piace il mare sembra incredibile abbia potuto trovare parole così uniche e potiche per la spiaggia e il mare… ed una che ama tanto il mare ti dice grazie.
    Buona domenica di sole di luglio…ciao.

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  2. Anch’io ti ringrazio per questi versi. Adoro i girasoli (ma va…!) 🙂
    Mi piace questo passare dai bei versi che descrivono ciò che si vede, ad un’immaginazione di ciò che non si vede. Ciò che esprimi nella seconda parte non è visibile con gli occhi, ma con qualcosa che va a scandagliare dentro.E lì,,,secondo me,,,respira la poesia.
    p.s. ma come puoi non amare il mare?…

    Ciao! 🙂

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  3. Il mare … il mare…
    non mi piace niente niente del mare … da bagno.
    Il sole, la sabbia, l’acqua, il sale, il caldo, la folla rumorosa… debbo aggiungere altro?
    Eppure ho vissuto alcuni anni in una città di mare, a Formia e comunque spesso passo i fine settimana a S. Marinella, qui, vicino Roma, al mare. Ma non scendo sulla spiaggia: a casa si sta benissimo, comodi, freschi, con tutti i confort.
    Lì, come lucertole, seminudi, ustionati, sudati, ansimanti, agitati, tesi, stressati… meglio stare in ufficio!
    Va bè, no, mò esagero, l’ufficio no.
    Ma … neanche il mare.
    Ecco, se proprio devo dire, del mare sono bellissimi i colori, l’immensità, l’irrequietezza, l’insondabilità, l’indomabilità, la forza, il carattere…
    Ma questa è un’altra cosa.
    Si può anche piangere di fronte ad uno spettacolo così, e quel senso di sublime lo conosco…

    per il resto, davvero ti ringrazio.
    Piero

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