Discorso a due ed uno

 

8781333359d4629308323a2fa561cfc2

Chissà perchè una chiacchierata, imprevista, a volte, lascia un’eco che si prolunga, per minuti, per ore, nei giorni, nel tempo.

E il tempo, così, acquista un’entità tutta sua.

E col tempo, anche noi, ci allarghiamo, e diventiamo memoria, minuti, ore, giorni, qualcosa che diventa più vasto, che non conosce nè ieri, nè oggi, nè passato, o futuro…

Basta, alle volte, una chiacchierata imprevista…

Sarà l’argomento, chissà, sarai tu, che hai parlato con me, saremo noi, che, alle volte, parlando diventiamo una cosa soltanto…

La solitudine è una bella compagna, aiuta a pensare, a capire… ma alle volte è meglio essere in due e cercare di capire, di pensare… perchè non è lo stesso, pensare e capire, oppure cercare, cercare, e cercare ancora, di capire, e di pensare…

E mi dispiace, P., se qualche parola l’ho sbagliata pure, e se qualche parola, a te, non te l’ho fatta neppure dire, preso dalla foga di parlare, e dire, e ricordare… era solo una via per cercare, per cercare ancora, e ancora per cercare… di capire, di pensare… era l’allargarsi dell’essere, del vivere, del tempo, che con un abbraccio ci stringeva…

E certo potevamo anche parlarci addosso parole su parole, discorsi su discorsi, abbracciarci di cose dette, vite vissute e, poi, ieri, rivissute attraverso il raccontarsi…

Essere qualcosa, così, le parole, ci fanno diventare una cosa sola, comunione di noi stessi….

Raccontarsi vicendevolmente, stretti stretti dal soffio caldo della voce, come un racconto solo di due, il vento lieve della vita che ci portava in giro, di qua e di là, sulla giostra del mondo, dondolati, all’indietro, nel tempo di ieri, e, con un colpo, una parola, poi, in quello di oggi, e poi più su ancora, nel tempo di domani…

Fatti di parole, appunto, stretti stretti in quelle braccia fatte d’aria, leggere e immateriali, impastate della  stessa a consistenza del tempo… il tempo che s’allarga nello spazio, il mondo che si fa unica parte di tutte le sue coordinate e nel quale, gli uomini, nei secoli, hanno trovato…. una prigione…

E da quella siam fuggiti…

Chiavi, quelle parole, ieri, ci han liberato, hanno aperto i chiavistelli, la serratura della vita…

Dalla cella si son fuggite, le nostre parole, e andate libere,  nell’aria, dapperdove, ci hanno liberati…

E mi scuserai ancora del non saper stare silenzioso ad ascoltarti, a leggere nei pensieri tuoi, sulle tue labbra, nel cuore, che mi parevano, quelle parole tue, come sorgenti da sorgente calda, nutrienti cone latte dolce, familiari, ecco, si le tue come le mie stesse…

Ecco, il tempo ti ho rubato.

E pure, questa volta, furto del furto è stato il sentire insieme, e mio, il tuo sentire, come il tempo che ci stringe insieme tutti, ci fa una cosa sola, noi, esseri che umani ci sentiamo.

Noi, io, e te, e le parole dette che dicevano, di tutto, e noi, e per noi e tutto e per tutti, ecco, le parole che dicevano d’un mondo tutto, di tutti, intero, di passioni e civili sentire e muovere, perchè, le parole, a volte, sono muover passi, andare, marciare, e uniti, esser forti, insieme, d’un amore umano che gli umani soli si sanno dare.

E’ forza, e con la forza, le parole si sanno dare, e unire, insieme, in un cerchio solo, la vita che è passata e quella che ora è attorno, e quello che fu mio e che, invece, te, P., giovane, ora, sei viva, e forte, sento la presenza tua.

Fu che ci unisce qualche cosa, una forza, le parole, il sentire, il viver la vita con gli stessi occhi e bocche e  gli anni, andare, ed esser, ed esser andati, mai, ancora, invece, qui presenti, e te, e in me, e io, in te, come la mie e le parole tue…

E spazio, e tempo, e io, e noi, tu, ogni cosa, tutto si è perso intorno, s’è fatto uno solo, in un qualcosa che non so dire, ma era, è stato, ieri, quando il tempo s’è fermato, e allargato, è sprofondato, e in un vortice siam volati, a costruire il mondo, chissà, non ci riusciremo, ma non conta, non siam fabbricatori, ma abitanti, d’un solo stesso mare…

E così siam fuggiti di prigione, sulle ali ci siamo alzati in volo, dalle mani del tempo siamo scivolati via, fra le dita, liberi dalla gravità che fa, altrimenti, pesanti prigionieri…

2 pensieri riguardo “Discorso a due ed uno

    1. un abbraccio anche a te, cara Fausta.
      mi manca la scirttura, in questo peiodo, forse asono troppo impegnato sul lavoro, ho poco tempo per me…
      ma la Musa, ogni tanto torna a farmi compagnia, è bellissima la sua compagnia… e la tua,
      Piero

      Piace a 1 persona

I COMMENTI SONO GRADITI