2 AGOSTO 1980

Bologna, 2 agosto 1980
Bologna, 2 agosto 1980

Dove stavi, il 2 agosto, alle 10,25?
Dovevo mettermi in viaggio per le vacanze.
E tu?
Io ero alla stazione, aspettavo qualcuno.
Chi?
Non importa, tanto non lo so se poi è arrivato.
Si, ma chi aspettavi?
Qualcuno, mia madre, mia figlia, mio marito, non so.
Dai, ti va di giocare!
Io? Si forse, è meglio così.

E tu che facevi il 2 agosto 1980?
Io, non posso dirlo a nessuno, nessuno lo sa. Nessuno lo deve sapere.
E perchè? Che c’è di male? In un giorno così tutti eravamo un poco distratti, dalle vacanze, intendo, dai nostri programmi, dai progetti, dal viaggio, il treno, tornare a casa, andare, trovare amici e parenti, tutti eravamo un poco distratti. Tu cosa facevi?
Io non posso dirlo a nessuno.
Ve bene, non vuoi dirmelo. Ma cosa avrai mai da nascondere? Alla stazione c’è sempre un mucchio di gente, il due agosto ce n’è ancora di più. Una folla, una moltitudine, una massa.
Si lo so, io ero là proprio per questo. Volevo godermi un pò lo spettacolo. Ma di nascosto, mi sono tenuto un poco lontano, e nessuno mi ha visto.
E cosa facevi là, il 2 di agosto?
Ti ho detto, non posso dirlo a nessuno.
Mi hanno detto che avevi una grossa valigia.
Non è vero, chi ti ha detto una bugia così?
E poi l’hai data a qualcuno, facevi una consegna, perchè, per conto si chi?
Non posso dirlo, non posso dire niente a nessuno.
È un segreto?
Non posso dirti niente di più, non farmi domande.
Perchè tieni questo segreto? A che serve un innocente segreto? Il 2 di agosto c’è sempre una mare di gente, alla stazione. Molti stanno là anche solo per vedere i treni che vanno su e giù, la gente è sudata, ansiosa di andare, tornare, casa, lavoro, vacanze, tutte cose comuni, innocenti. Nessuno tiene un segreto per un giorno così.

Tu dov’eri il 2 agosto 1980, alle 10,25?
Io ero poco lontano dai treni, stavo nella sala d’aspetto. Ed ho sentito una grande esplosione.
Hai avuto paura?
Non ho avuto il tempo per avere paura.
Come mai, sei scappato?
Non ho avuto il tempo per potere scappare.
E allora?
Non ne voglio parlare.
E quella esplosione?
Non so. Dopo non ne ho saputo più niente, non ho saputo più niente di niente, dopo. Nessuno ha saputo più niente.

E tu, che facevi il 2 di agosto 1980?
Quel giorno abbiamo strappato i giorni dal calendario. 85 calendari strappati per sempre. Nessuno ci ha visto. Ci siamo divertiti da matti. Ma mi raccomando, non dirlo a nessuno. È un segreto fra noi. Certo non siamo in pochi a saperlo, ma nessuno ci ha scoperti mai davvero.
E ora, quei calendari strappati sui muri?
A chi vuoi che importi? È stato solo un gioco. Non gliene importa niente a nessuno.
Ma come? E tutti quei poveretti perduti per sempre?
Chi?
Quelli che sono rimasti senza più tempo, con i calendari strappati per sempre?
Oh, quelli, si saranno divertiti anche loro.
Ma che dici, stai bestemmiando? Quelli si sono perduti, sono svaniti, finiti per sempre. E anche i loro parenti, le famiglie, e gli amici, ed i loro colleghi, e noi, tutti quanti!
È stato solo un gioco, te l’ho detto, un gioco innocente.

E tu dove stavi alle 10,25 del 2 agosto 1980?

4 pensieri riguardo “2 AGOSTO 1980

  1. Ho i brividi mentre leggo questo racconto che sembra così innocente e invece nasconde una tragedia senza fine…
    Io ero al mare quel 2 agosto, in un villaggio della costiera napoletana, una delle tante dalle parti di Mondragone. Baia Felice si chiamava. Era difficile tenere i contatti, c’era un unico telefono che funzionava poco e male per una cinquantina di famiglie…e i cellulari erano di là da venire.
    L’unica cosa che mi teneva legata a quanto succedeva nel mondo era il mio piccolo transistor: come al solito era acceso mentre ero nel cucinotto a preparare il pranzo.
    Fu come se all’improvviso si spegnessero tutte le luci intorno e un gelo nel cuore….

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  2. Quel 2 agosto ero in vacanza, ero in Sicilia vicino a Messina e ricordo la rabbia addosso perché non ci fu nessuna manifestazione in città, non come per P.zza della Loggia qualche anno prima, la bomba aveva colpito nel segno disgregando la gente.

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    1. Oppure, caro Paolo, nel 1980, la gente era già … nel riflusso.
      Ti ricordi? Dopo gli anni dell’impegno, dicevano i media, sono gli anni del riflusso, della Milano da bere….
      E una bomba, diciamocelo, pure ingombra e infastidisce, mica si può manifestare per tutto. E poi, ho letto, non mi ricordavo bene, all’inizio, poi ho fatto mente locale e ci sono arrivato, ricordi anche tu, all’inizio non hanno dato la notizia di una bomba, ma di una caldaia esplosa… un incidente, insomma. Non richiede proteste p manifestazioni, ma solo composto cordoglio….
      Un caro saluto,
      Piero

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  3. Ci sono stato, da quelle parti, a Baia Domizia, per un’estate intera ho lavorato in un night club (come barista).
    Andavamo (avevo 20 anni) a fare la pubblicità con le trombe sulla macchina, a Baia Felice, a Villaggio Coppola…
    Prima del bradisismo, degli sfollati di Pozzuoli che aprirono la porta agli immigrati di oggi…

    Il due agosto 1980 ero forse proprio da quelle parti, a Baia Domizia.
    Alle 10,25 dormivo sicuramente.
    Non ricordo l’arrivo della notizia, forse una radio, all’ora di pranzo, chissà.
    Ho ricordi molto confusi di quel periodo, era complicato, per me, quel tempo…
    E’ passato molto in fretta, ed ha lasciato pochi ricordi visibili; più tracce profonde, invece, certo, si… alle volte i fiumi sprofondano nella roccia viva, li chiamano carsici, e poi riaffiorano più in là, dove uno magari non se lo aspetta…

    Io, in fondo, non ho un alibi preciso, per quel giorno.
    Quindi, in qualche modo, sarei un indiziabile…
    E’ inquietante, detta così.
    Vera e concertante ammissione, ma innocente e un pò ansimante …

    Un abbraccio, cara Fausta,
    a presto,
    Piero

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