http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/102762/
Eternit, via al processo
La sentenza nel 2011
La fabbrica dell’Eternit
INFOGRAFICA Processo Eternit – L’organizzazione delle aule
+ DOMANDE & RISPOSTE L’amianto killer, perché la tragedia dell’Eternit? A CURA DI SILVANA MOSSANO
+ Due imputati contro tutti
+ La battaglia comincia con tremila parti civili
+ La battaglia comincia con tremila parti civili
+ Eternit, è iniziato il processo Gli imputati non ci sono
+ Morti di amianto In aula una strage lunga 40 anni
MULTIMEDIA
VIDEOEternit, a Torino il processo per le vittime
Un collegio internazionale per le migliaia di parti civili
GRAZIA LONGO
TORINO
Un processo storico. La Spoon River dell’amianto. La multinazionale delle vittime. Il primo in Europa con un collegio legale internazionale. Tutte vere le definizioni per il maxi dibattimento che si apre stamattina contro i due responsabili della multinazionale Eternit: 2 mila persone attese al Tribunale di Torino, quasi 3 mila vittime, oltre 4 mila parti civili, la richiesta di 5 miliardi di risarcimento.
Il miliardario svizzero Stephan Schmidhaeny e il barone belga Louis De Cartier De Marchienne sono accusati delle morti legate alla lavorazione dell’amianto nelle quattro sedi italiane di Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). Rischiano entrambi fino a 13 anni per l’accusa di disastro ambientale doloso e fino a 10 per quella dell’inosservanza volontaria delle norme sulla sicurezza. «Un processo è giusto quando si svolge in tempi ragionevoli» sottolinea il procuratore vicario Raffaele Guariniello, che ha condotto le indagini assieme ai pm Sara Panelli e Gianfranco Colace.
I tempi ipotizzati per la sentenza si aggirano intorno a 18 mesi. Oggi intanto si parte con la costituzione delle parti civili. Una folla. La stima è tra i 4 mila e 4 mila e 500: 700 hanno già raggiunto un accordo – per un totale di quasi 20 milioni di euro – con lo svizzero Schmidhaeny, ma non con il belga De Cartier De Marchienne, al quale quindi chiederanno conto in aula. A rappresentare le parti civili ci sarà un collegio legale internazionale: è la prima volta che accade in Europa in una causa per danni ambientali. Lo scopo è quello di dimostrare, attraverso le informazioni e i documenti a disposizione di ogni legale nel proprio paese, che la politica sulla sicurezza e sulla salute dell’Eternit apparteneva ad un’unica regia.
Questo il filo conduttore seguito dal pool di Guariniello a partire dal 2004, dopo la scoperta del legame tra la morte di un operaio residente in provincia di Torino, ad Orbassano, ma per anni impegnato a lavorare l’amianto in uno stabilimento Eternit in Svizzera. La ricerca e il monitoraggio di chi si è ammalato o è morto per essere stato a contatto dell’amianto. Sul posto di lavoro, ma non solo perché la polvere ha raggiunto spesso anche chi non era dipendente Eternit. Basti pensare che per il solo inquinamento relativo a Casale Monferrato il ministero dell’Ambiente, che ha individuato l’area interessata direttamente dall’inquinamento di amianto, ha dovuto perimetrare 738,95 chilometri quadrati ricadenti nei territori di ben 48 comuni. Si tratta di territori interessati non solo dalla massiccia presenza di materiali in eternit, ma anche dalla diffusione degli scarichi della sua lavorazione.
Una storia senza fine. C’è chi continua ad ammalarsi di mesotelioma o di asbestosi. C’è chi continua a morire. Tant’è vero che quello di stamani non sarà l’unico processo contro la multinazionale Eternit. In questi stessi giorni, infatti, proseguono le indagini preliminari di quello che può essere definito il caso Eternit bis: riguarda le vittime dopo il febbraio 2008. Quelle accertate sono già 427: 257 morti, 170 malati. Ma è molto probabile che l’udienza preliminare dell’Eternit bis non si svolga prima che il dibattimento attuale sia a buon punto. La corte sarà presieduta dal giudice Giuseppe Casalbore e dai giudici a latere Fabrizia Pironti e Alessandro Santangelo.
Tra le parti civili anche vari enti pubblici (come le Regioni Piemonte, Emilia e Campania), comitati e onlus di ogni parte d’Italia e sindacati. La Cgil ha organizzato un presidio davanti al Palagiustizia. «Vogliamo lanciare un monito – ribadisce Vincenzo Scudiere, segretario piemontese della Cgil – a chi pensa che salute e sicurezza sia le ultime cose a cui si pensa quando si deve produrre». Non a caso stamattina si svolgerà un corteo in ricordo dei 7 operai bruciati vivi, 2 anni fa, alla Thyssenkrupp. Tra i testimoni ammessi dal tribunale c’è anche Romano Prodi. L’avvocato di alcune vittime Eternit Ezio Bonanni, che ne ha chiesto la presenza annuncia: «Gli faremo delle domande anche in ordine all’indulto, che è una misura premiale di cui quegli imputati possono beneficiare».
Berta filava e filava la lana,
la lana e l’amianto
del vestito del santo che andava sul rogo
e mentre bruciava
urlava e piangeva e la gente diceva:
‘Anvedi che santo vestito d’amianto’
E Berta filava e filava con Mario
e filava con Gino
e nasceva il bambino che non era di Mario
che non era di Gino
E Berta filava, filava a dritto,
e filava di lato
e filava, filava e filava la lana
E filava, filava E filava, filava E filava, filava
E filava, filava E filava, filava
E Berta filava, e Berta filava e filava la lana,
filava l’amianto del vestito del santo che andava sul rogo
e mentre bruciava urlava e piangeva e la gente diceva: ‘Anvedi che santo
vestito d’amianto’ E Berta filava, filava con Mario, filava con Gino
e nasceva il bambino che urlava e piangeva
e la gente diceva: ‘Anvedi che santo’
E filava, filava E filava, filava E filava, filava
E filava, filava E filava, filava
E Berta filava, e Berta filava, filava con Gino,
filava il bambino cullava cullava, filava l’amianto
e Berta filava
A FLOBERT |
|||
Testo inserito da Anna
Autore: ‘E ZEZIPeriodo: 1976
|