C’è un’ombra nelle parole tue.
L’ho visto, quel bel discorso.
Stava sdraiato là, sotto al sole
tiepido di marzo. E le parole,
le tue, si proprio tue, sincere
e candide parole: eran distese,
bagnate dal puro mare bianco.
Ma sotto, giù nel fondo, s’intuiva
la presenza d’ombra densa, nodo
stretto, rivolo di dubbi, fiumana
di paure… ristagno d’incertezza.
C’è un’ombra nella mia voce roca.
Lunga e scura, t’avvolge inquieta.
Dalle mie labbra schiuse sgorga
appena, e dal mio sorriso dolce.
Di nascosto (sa che tu non vuoi)
s’avvicina alla tua bocca schiusa.
Si sfioran come baci le due ombre,
s’avvincono in carezze traditrici,
cullate dal cupo mare tempestoso
d’un presagio oscuro: è profezia
di quell’amore che non sappiamo
dire.