ΔΙΑΛΟΓΟΣ ΜΕ ΤΟΝ ΘΕΟ

Photo by Pierperrone
Photo by Pierperrone

Caro Dio,
adesso basta.
Sono stanco davvero!

E di cosa, se posso chiederti, figlio mio.

Non chiamarmi figlio tuo, perchè io non lo sono.

No.
In effetti hai ragione.
Mi sono… mi hanno abituato così…
Voi avete messo in giro quest’antica usanza, a dire la verità…

No, non io.
Io no.
Io riconosco appena mio padre, che oggi non c’è già più.
E non arrivo a conoscere mio nonno, che se n’è andato prima di incontrarmi…
Ma questo è un altro discorso.

Si.
Comunque, dimmi, mi hai chiamato.
Eccomi.
Hai detto che sei stanco, e allora di cosa sei stanco?

Ecco, mio Dio.
Facciamo presto.
Dico basta.
Basta davvero!

E a cosa dici basta davvero, se posso saperlo?

Dio, falla finita!
Tu dici che sai tutto, no?

No, figlio mio, questo sei tu che lo dici!

Oh, insomma!
Ma è davvero difficile parlare con te!

…(Segue un indefinito silenzio.
Rabbia?
Altro da fare?
In effetti, si sente armeggiare, come se dall’altra parte del… filo fossero in atto ferventi attività, quasi un trambusto…
O forse soltanto un bonario silenzioso rimbrotto…)

E allora, io dico, basta.
Sia basta!

E basta di cosa?

Basta, basta con i tuoi seguaci che hanno sempre ragione.
Basta con gli altari che voluto fare innalzare per sfamare la tua insaziabile brama di carni sacrificali.
E basta anche con la tua Verità assoluta.
Basta, basta con la Verità.
Basta con la Rivelazione.
Basta con la Parola.
Basta con l’Ortodossia.
E basta, basta, basta anche con ogni testo sacro scritto o dettato da te!
Basta, hai capito?
Hai visto quanto male hai saputo creare così?

Beh, perchè lo dici proprio a me?

… (guardo sgomento verso il cielo azzurro e profondo.
Forse non riesce a capire.
O forse io non ho capito bene cosa mi ha detto.
In effetti, quella voce lontana mi è giunta abbastanza confusa))…
Senti, ho capito bene, non dovrei dirlo a Te?
E a chi mai, allora, dovrei dire il mio basta!?

Sono forse stato io, Io, il tuo Dio, a… voler avere sempre ragione?
Sono forse stato Io a scrivere il cielo la mia eterna Parola?
Io, forse ho mai impresso nella pietra dura a imperitura memoria la mia Verità?
Forse fui Io, una volta, Io stesso, a mettere un eterno sigillo alle immutabili leggi del creato?

… (con sgomento crescente il mio sguardo sprofonda ancora più in fondo all’azzurro del cielo)..

Forse hai trovato impressa su qualche montagna, su una dura parete rocciosa, qualcosa che assomiglia alla mia inconfondibile Effigie?
O forse hai visto da qualche parte ritratto il mio Volto?
La mia Immagine stampata su qualche Libro promosso da me? Su qualche… come li chiamate, voi, adesso … volantino di pubblicità?
Non siete stati voi, piuttosto, a darmi le forme d’un crudele Tiranno?
Forse siete stati voi, a volermi vedere come una belva assetata di sangue fumante.
Voi, con le vostre paure infantili, la vostra grassa ignoranza, la vostra arrogante bramosia di conquistare il creato?
Io non ho scritto mai niente!

…(Un tuono sopraggiunge da lontane distanze celesti.
Come l’eco di un pugno da qualche parte, forte, sbattuto.
Un tremendo fremito m’afferra dai piedi.
Si propaga a tutto il mio corpo essere come una corrente fremente.
Agitandomi tutto, un terremoto mi scuote, feroce.
Presto, però, la Voce riprende, più calma, il suo Verbo)…
In effetti, Io non so neanche scrivere, sai, figlio mio?

T’ho già detto di non chiamarmi così.

Non è importante per Me.
Poi, contrariamente a quello che andate dicendo da sempre di Me, Io non ho mai divulgato una Legge.
Non ho seminato Saggezze.
Non ho nemmeno creato Paradisi terrestri o celesti, Inferi, Erebi, o altro che sia, Ade o paludosa Stige nebbiosa.
E soprattutto, mettitelo in testa per bene, non ho mai istituito alcun Tribunale speciale!
Per Me sarebbero preoccupazioni inutili e vane.
E invece siete stati voi a inventare quelle diavolerie infernali.
Voi, voi, e vostre manìe d’inventarvi i culti, le fedi, i riti e gli altari.
Io non ho nessuna religione da proporre… o imporre, come sembrerebbe possibile a molti di voi!

Rimango sorpreso a sentirti dire queste cose, mio Dio.
E…
E tutto il resto?
Il roseto ardente, le tavole della Legge, il Libro, le testimonianze, le meditazioni, le adorazioni…?
E le trasfigurazioni, le crocefissioni, le resurrezioni, le apparizioni… e i miracoli?
Eh, e cosa mi dici dei miracoli?

… (Uno sguardo sgomento scende in forma d’ombra dal cielo.
S’annerisce di colpo l’intero cristallo azzurro del cielo sospeso sull’immensa distesa terrestre.
Si poggia, gravoso, sulla mia debole spalla che, sotto l’immane peso, come legno vecchio s’incurva.
Ma non cedo, anche se esito incerto)…

Eh?
Come dici?
Che parola è mai questa?

Cosa?

Come cosa?
I mi… i micaroli…
Come li hai chiamati?
Cosa mai sono, quei micaroli di cui vai cianciando?

Io?
Io ho chiamato a testimonianza del mio dire sincero, i miracoli.
I miracoli Tuoi!
Il Tuo intervento diretto sulle cose di qui, della terra.
Il Tuo volubile agire sulle leggi inflessibili della natura!
Quelle leggi che Tu stesso avevi creato?
Oppure osi negare anche questo?

Io?

(… Il mio sguardo si fa torvo, severo, come un silenzioso rimprovero).
Tu, si.
Perchè?
Osi negarlo?
I miracoli!
Vuoi forse negare il Tuo intervento sui nostri destini già scritti?

Ecco…
Questa è un’altra parola che Io non conosco, in effetti.

Cosa?
Quale parola?
Vorresti confondermi con queste Tue tattiche ingenue!
Negare addirittura l’evidenza!

No, aspetta.
Sai bene che Io non posso mentire!

Si, è vero… in effetti…

Dimmi, allora, com’è che li hai chiamati?
I de… de.tini?
No, non conosco questa parola.
Non l’ho certo creata da Me, per quanto mi chiamino Dio del creato!

Sei infantile, alle volte, mio Dio.
Non negare l’evidenza, su…!
Destino.
Il destino.
Il fato dell’uomo.
La predestinazione che hai scritto per ognuno sul libro…
La trama, il romanzo, la sceneggiatura, il testo… che hai stabilito per ciascuno di noi…
La vita, l’intero intreccio della vita tracciata a capitoli sul Tuo libro nascosto.
Inesorabile, immodificabile, eterno segreto tremendo!
Non sai quanto dolore, spesso, si nasconde in quelle pagine orribili!
Quante pagine di sangue ci sono in quel Tuo terribile tomo!

Ma Io non ho mai scritto nemmeno una riga!
Ma di quale libro mi vai cianciando!
Ognuno di voi ha la responsabilità di dire e di fare quello che vuole!
Questo Io stabilìi un giorno lontano.
Poi, alla fine, quando finisce il conto giorni, ognuno deve pagare il fio delle sue scelte.

E delle sue colpe!

Si, ma non è con Me che dovete regolare i vostri conti laggiù!
Io non m’interesso di queste piccole inutili cose.
E’ con voi stessi, laggiù, infimi esseri inani, che dovete regolare il fio di colpe e peccati.
Siete voi stessi il metro dell’innocenza e della giustizia.
E non avete mai avuto il coraggio di ammetterlo neanche a voi stessi!

Come?
Che dici?
Perchè menti, Giuda di Dio?
Vuoi nasconderti a me, misero uomo, forse, Dio onnipotente del cielo e della terra?
Forse mi temi?

Ma no, mia inutile creatura minuscola.
E cosa mai avrei Io da temere?
Da te?
Non hai mai saputo offrirMi altro che puzzolenti sacrifici di sangue!
Mica Mi nutro di questi orrendi pasti da fiera!
Nascondermi?!
No.
E poi, lo sai, non è necessario.
Ed inoltre, Io non posso mentire.

… (Resto dubbioso.
Alzo lo sguardo interrogativo verso il cielo di fuoco rovente.
Mi faccio guardingo, però.
Sono indignato, è vero, contro la Sua Verità caduta dal cielo.
Ma sono incerto.
Parecchio.
Mi gratto la testa.
E se, in effetti, avesse ragione?
In fondo, certo, il mio Dio non può mica mentire, questo mi sembra un principio assoluto!
… Comunque, prudentemente, me ne resto in silenzio. E’ meglio.
Il mio sguardo vaga, non più indifferente, ma perso, fintamente distratto) …

E allora?

(La Sua domanda rimbomba, in fondo al mio cuore.
Tuona.
Mi scuote.
E tremo, ancora.
Non mi aspettavo di reagire in questo modo, così…)

Non mi aspettavo, mio Dio, che reagissi così!

E cosa pensavi?
Sono millenni che mi accusate di ogni più atroce misfatto, o miseri umani.
Sono stufo, stufo davvero, Io.
Non tu, debole boccone di carne.

…(Il peso della sua verità mi schiaccia, come mille volte la volta del cielo).
La tua Verità non ammette replica umana.
Pesa sulla mia schiena come l’intero universo.
E’ questo che m’angoscia, mio Dio.
E mi schiaccia, quaggiù!

Non essere sciocco, ingenua creatura di qualche pianeta sperduto.
Io non ho Verità da metter sulle tue misere spalle.
Ognuna di voi, miliardesima parte del mondo creato, ha la sua verità.
Ma io ve l’ho messa nel grembo, non sulle spalle!
A che possiate bene vederla.
E mostrarla.
Orgogliosamente bella, ma umile e casta.
Una possibilità, solo una possibilità.

…(Guardo, interrogando muto il cielo, il movimento delle sfere celesti, il ritmo delle stagioni, le fasi del tempo, le età che fuggon veloci) …

Poter moltiplicare il più meraviglioso dei miracoli, l’unico, il solo che Io abbia creato!
Io, il gran Dio dei Cieli.
L’eccezione alla morte.
Al gran Nulla.
La Creazione.
Il Miracolo.
Ecco la Vita cos’è.
Tu, uomo, cosa sei!

… (Sulla superficie piatta del mondo s’estende ormai solo l’ombra del sole che muore.
Resta sospesa l’oscurità.
Nella notte s’è persa ogni forma.
Restano i dubbi soltanto.
Anche la mia ombra s’è confusa col buio.
Si nasconde, forse.
Chi è?
Da chi si nasconde?
Anche io, ormai, mi sono perduto nel nulla.
L’ombra notturna, lieve e leggera, intanto, per ogni dove s’espande.
Forse sta inseguendo un raggio di luna che corre lontano.
Resta il silenzio, il silenzio che risuona di mille storie lontane.
Vasto, e oscuro, si estende, murmurea marea.
Per ogni dove, sulle plaghe, stanotte, soffia tiepido il vento.
Carezza la notte.
Io tendo l’orecchio.
Per fortuna, il silenzio vigila attento!)…

9 pensieri riguardo “ΔΙΑΛΟΓΟΣ ΜΕ ΤΟΝ ΘΕΟ

  1. Sono deliziata da questo dialogo!
    Questo è il mio Dio ma non so scriverlo…. dovrei poterne parlare di persona perché c’è tanto da sfatare, tanta mentalità da cambiare…..
    Che io sappia – ed è quello che me lo fa amare – l’unico volto con cui si è fatto presente è un volto carico di amore per tutti…. per ognuno nella sua irripetibilità…..
    Quell’amore che sento intorno nonostante tutto e che dà vita alla mia speranza e mi fa andare avanti….

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    1. Carissima Fausta,
      e che dirti se un GRAZIE grande come una casa?
      Sai bene che ho molti dubbi su questo argomento, e in questo dialogo forse emergono, almeno in parte.
      I dubbi io li ho su due piani.
      Il primo, più semplice e dire e definire, è quello dell'”autorità”.
      Cioè della gerarchia che si è eletta a interprete e custode, se non a manipolatore, del messaggio cristiano.
      Il secondo è quello più metafisico.
      Non so accettare qualcosa che vada al di là del piano naturale delle cose, anche se so benissimo che la nostra scienza non basta (ancora) a spiegare le cose che abbiamo intorno e di cui facciamo parte: in questo senso trovo che una delle cose più belle che ho letto, in campo scientifico, è che, fatto 100 l’intero universo (materia, energia e conoscenza), per adesso conosciamo abbastanza bene il 4 di quel cento. Il resto, l’intero 96 che manca (26 di materia oscura e 70 di energia oscura) lo abbiamo ipotizzato, previsto, supposto, congetturato… è necessario all’esistenza di quel 4 di cui abbiamo conoscenza, ma … non lo abbiamo mai misurato, sperimentato, toccato…
      Trovo meravigliosa la vastità sconfinata di questa mancanza di conoscenza.
      Che non è ignoranza, ma proprio spazio da riempire.
      E’ come l’immensità di un viaggio ancora tutto da compiere, o quasi tutto, se non altro.
      (E mi fanno ridere quelli che vantano mille certezze! Quelli si, che sono ignoranti come cucuzze!!!).
      Forse in quel viaggio che l’uomo ha appena iniziato c’è spazio anche per Dio.
      Sicuramente ci sarà – ci deve essere, necessariamente, obbligatoriamente, di fatto! – spazio per l’imprevedibile, l’inimmaginato, l’inconosciuto, il sorprendente, il meraviglioso…
      Lì, in quell’immensa vastità c’è scritto, ancora, a caratteri grandi grandi, HIC SUNT LEONES.
      Lì devono ancora arrivare lo sguardo e la mano dell’uomo.
      Fuori da quello spazio sconfinato forse c’è Dio.

      Ma forse Dio è una cosa diversa, e abita da un’altra parte e dobbiamo cercarlo altrove.
      Penso anche che le leggi della scienza non siano astratte leggi inscritte nelle cose. Non credo che la terra, per esempio compia un’orbita, in un dato tempo, con una certa velocità. No. Siamo noi a usare strumenti che misurando definiscono le stesse leggi che vogliamo inscrivere nelle cose.
      E se fuori di noi non esistono leggi della natura, vuol dire che noi siamo la misura di tutte le cose.
      La misura di tutte le cose fisiche e di tutte quelle spirituali.
      Sono due piani differenti su cui si muovono le cose.
      Se la fisica muove i pianeti, diciamo così, lo spirito gli imprime profondità, e direzione e sentimenti…
      Le leggi della fisica possono dare o togliere la vita.
      E anche quelle dello spirito possono fare la stessa cosa!

      Cara Fausta, non so se in questo commento ho colto il senso del dialogo.
      Forse no, come se non l’avessi letto o capito per bene.
      Ma non fa niente.
      E’ tutto ancora da scrivere, quasi, o no?
      Un abbraccione forte forte,
      Piero

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  2. Sì, sono d’accordo con te quando – se ho capito bene – dici che la verità è dentro di noi…. quello che diciamo essere verità è il nostro sguardo (ancora al 4%) così limitato…
    La cosa più bella è scoprire dentro di noi qualcosa che ci parla di “fuori di noi”….
    Per spiegare ai ragazzi che seguivo come si doveva leggere la Bibbia avevo detto loro “immaginate che uomini del 3000 trovassero , come una futura Pompei, alcune targhe di negozi e su una ci fosse scritto “Tavola calda”….probabilmente avrebbero pensato “ma che popoli strani…prima di mangiare scaldavano la tavola…”
    “Spicciolato” così per dei bambini ma penso che avessero afferrato l’idea che per capire bisogna mettersi nei panni di chi ha scritto….che ovviamente sono uomini….
    Penso di essere andata totalmente fuori tema ma spero che mi perdonerai….
    Un abbraccio Piero….continuo a pensare che magari i cristiani fossero come te!

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  3. Questo dio mi suona un po’ strano, E’ un dio quasi indifferente e mi piace sai? sembrerà strano ma mi piace. Perchè se ci fosse davvero un dio, lo vorrei così. Creatore della bellezza e della meraviglia tutta, uomo compreso, ma senza aspettative nei nostri confronti. Mi piace perchè è un dio che esiste per sè : lo potremmo vedere come un artista che crea la sua opera ed è già pago di questo. Offre la sua opera agli altri ma non pretende che tutti la trovino bella, che lo seguano nella sua idea di quell’opera, Non detta le sue regole artistiche pretendendo che tutti si adeguino. Lui ha le sue regole e le segue. Sono gli altri quasi mai che le innalzano a canoni, ma all’artista vero, questo importa poco. E l’artista sa che solo alcune di quelle regole potranno assurgere a canoni eterni, le altre verranno superate nel tempo.
    Ecco…un dio così, mi piacerebbe. Ma l’uomo non è riuscito a vederlo così, Lo ha manipolato e lo manipola ancora…
    O forse ha inventato tutto…chi lo sa?
    Comunque sia, Un dio così, mi fa tenerezza…e mi sento quasi di volergli bene…
    Ciao Piero, un abbraccio 😉

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    1. Cara amica mia, mi è piaciuto molto il tuo commento, dolce, sincero e tenero.
      Grazie.

      Anche a me ha stupito, sai, questo dio.
      Scrivere è (forse soprattutto) un modo per scoprire se stessi, ciò che si ha dentro, ciò che si è, lì, dentro.
      E il riscontro dei commenti a questo serve, a verificare se ciò che è stato scoperto può reggere, è vero.
      E questo dio – per me che non riesco a immaginare un mondo che va al di là delle leggi della natura (intese ovviamente nel senso più ampio della parola) – questo dio piace.
      E’ pacato, ma impegnato nella sua opera quotidiana faticosa e stressante, e che oltretutto è eterna, senza fine, senza riposo… senza ferie, contributi e assicurazione contro gli infortuni.
      Ma, a parte la battuta, se esiste un dio, io così me lo immagino, e così credo davvero che sarebbe.
      Non potrebbe essere altro.
      Secondo me.

      Ho dato già una lunga risposta a Fausta su questo argomento, ma torno su un aspetto.
      Le regole della natura e l’uomo,
      E’ un punto per me molto importante.
      Sono, diciamo così, un naturalista, un positivista, nel senso che se una spiegazione del Tutto ci può essere, essa deve – appunto – spiegare proprio Tutto.
      Quindi anche l’esistenza e la natura di dio.
      Che, quindi, secondo me, non potrebbe mai sfuggire a qualche strumento di misurazione o analisi.
      Questo non esaurisce il problema però.
      Perchè è solo un’affermazione astratta (nel senso di priva di fondamento pratico) quel Tutto.
      Perchè … mai sarà esaurita la conoscenza del conoscibile. Resterà sempre, nella mente dell’uomo, dell’altro, qualcosa che spingerà – o spingerebbe – l’uomo a continuare la ricerca di qualcos’altro.
      Perchè dire Tutto, oppure Natura, non vuol certo dire soltanto materia (nel senso più ampio del termine, fisicamente definito ma comprensivo anche di energia e d i tutto il resto…).
      Resta lo Spirito dell’uomo, la sua parte immateriale, i sentimenti, i valori, le fantasie, le speranze, i sogni, l’arte, eccetera eccetera….
      Non ti sembri una commistione spuria: se un uomo può morire a causa di un virus malefico, può ben morire per un atto di coraggio, per esempio, o di sacrificio, o di viltà… e, hanno già accertato i medici di oggi, la chimica degli psicofarmaci può condizionare, anzi determinare, le reazioni psichiche dell’uomo. Oppure, come era scritto ieri in un articolo su un giornale, ormai è possibile trapiantare ricordi, oltre che ovuli e geni…
      Quindi la frontiera è labile, permeabile, fittizia…
      E’ l’uomo a fissare le regole.
      E’ la filosofia degli uomini a stabilire i parametri delle leggi della Natura (o del Tutto)…
      E, in questo senso, è proprio l’uomo a stabilire l’esistenza di dio, di qua o di là di una instabile e precaria legge della metafisica.

      Un caro abbraccio,
      Piero

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    1. Trotzdem danke, liebe Arabella.
      Oft auch öffentlicher Fotos oder Videos.
      Ich werde sehr glücklich sein, wenn Sie gehen, sie zu sehen und lassen Sie mir Ihre herzlichen Gruß.
      (Ich hoffe, dass Google hat auch für Sie übersetzt!)
      Eine Umarmung,
      Piero

      (Grazie lo stesso, cara Arabella.
      Spesso pubblico anche delle foto o dei video.
      Mi farà molto piacere se passi a vederle e mi lasci il tuo affettuoso saluto.
      (Spero che google abbia tradotto bene per te!)
      Un abbraccio,
      Piero)

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