LA NOSTRA GUERRA

photo by Pierperrone
photo by Pierperrone

Dobbiamo colpire al centro il loro cuore!
Farne gorgogliare il sangue rosso. Riempire
i loro grandi occhi vuoti di calde lacrime
salate.

Poeti, a raccolta! Giunto ormai è il tempo
d’unirci in forza. Orsù, pronti, sguainiamo
l’arme nostre e con forza portiamo a fondo
il colpo!

Artisti d’ogni reparto, alla carica! Avanti!
Penne in resta! Sgorbie, pennelli, spartiti
musicali! Mani e teste armiam! All’assalto
del nemico!

Temiamo forse di perire? Abbiam timore vile?
Cos’altro ci trattiene? Diamo via alla crociata
contro l’insensibile infedele: al servizio siam
delle Muse!

Arrenditi, materia, al marziale inceder nostro!
Datti alla forma bella, fatti onore nelle arti.
Combatti, arte, la tua guerra, conquista il mondo
intier!

8 pensieri riguardo “LA NOSTRA GUERRA

  1. caro Piero, anche nella poesia riesci a scuotere l’attenzione e coinvolgere nelle tue corse al decollo. Mi piace come affronti l’azione di provocare un risveglio delle coscienze. Spero che sortisca l’effetto desiderato e che ci siano sempre più risposte costruttive.
    Ottimo lavoro!
    Francesco

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  2. Caro Francesco,
    grazie.
    So che non posso darmi il compito di risvegliare le coscienze, so che non sono nessuno, la mia voce è debole, troppo flebile, nella ridda di urla, schiamazzi, cicalecci, mormorii, silenzi che c’imbozzolano come in una vuota caverna.
    Quindi non è esattamente questo, il mio scopo.
    Più umilmente, voglio solo far giungere alla piccolissima comunità di coscienze che stiamo formando la voce, il desiderio, la voglia, il calore di quello che abbiamo dentro e ci anima.
    Vedi, negli anni di questa “repubblica” ho imparato che ognuno di noi è come un atomo nell’universo della vita reale e virtuale in cui ci muoviamo: per questo non oso più alzare canti, appelli, inviti… mi limito a lasciare la mia testimonianza: ma, caro Francesco, in questi anni alcuni altri atomi si sono stretti al mio, formando una piccola cellula che pulsa, viva.
    Per questo, per questo flusso vitale, per quanto sotterraneo e quasi impercettibile, continuo a scrivere ancora.
    Un abbraccio e ancora grazie.
    Piero

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  3. Orsù, orsù…Amico mio, che ne uccide più la penna che la spada… 🙂
    Ho voluto scherzare un po’… ma lo sai che poi torno seria. Io non so, come tu dici a Francesco, se mai potrei risvegliar coscienze. Troppo piccolo il mio mondo, quello dove galleggiano le mie parole, ma una cosa so: quel che scrivo, sebbene povero e un tantino ridicolo forse, fa bene a me e se poi qualcuno si sente bene, anche solo per un momento, leggendo, beh…sono contenta. E’ più di quel che speravo.
    Un abbraccio grande e un regalo, perdonami…in questi giorni sono in vena di regali… :-)). Per cui, ti lascio questa canzone che amo alla follia.
    Ciao!

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  4. Mia carissima Patrizia,i regali sono sempre molto ben graditi.
    I tuoi, poi, ancora di più!
    Lo sai, poi, si lo sai bene, che Guccini è uno dei miei preferiti.
    Per il tema del commento, è così, anche il mio mondo … artistico/politico… non è così vasto da potersi permettere troppe ambizioni.
    Mi basta il piacere degli amici che si ritrovano qui, in questo … piccolo mondo antico.
    Un abbraccio,
    Piero

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  5. Ho “ascoltato” quello che hai scritto e mi è venuta in mete questa poesia…. visto che hai già avuto un regalo (bellissimo, una canzone che anche io amo) te ne faccio uno anche io…..

    Ohimè! O vita! Per queste domande sempre ricorrenti,
    per la folla infinita di infedeli,
    per le città piene di schiocchi,
    per il mio continuo rimproverarmi,
    ( poiché chi è più sciocco di me e più infedele? )
    Per gli occhi invano assetati di luce,
    per gli oggetti perfidi, per la lotta sempre ritrovata,
    per gli scarsi risultati di tutti, per le sordide folle
    che vedo attorno a me avanzare con fatica,
    per gli anni inutili e vuoti di coloro che rimangono,
    con il resto di me avvinghiato,
    La domanda, Ohimè! Così triste, così ricorrente
    Cosa c’è di buono in tutto questo? Ohimè! O vita!

    risposta· Che tu sei qui – che la vita esiste, e l’identità,
    che il potente spettacolo continua,
    e tu puoi contribuire con un verso.

    (Walt Whitman)

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  6. … e tu puoi continuare con un verso… è questo, si, esattamente questo, carissima Fausta, il senso.
    Perché, anche se non siamo poeti, non poeti veri, professionisti, diciamo così, resta vero che n verso, anche se viene solo letto, è qualcosa che è filato con la materia della vita, come la seta.
    Grazie per il regalo, a presto.
    Un abbraccio,
    Piero

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