ACID FORMS

(video by pierperrone)

a

Sono aria, respiro leggero, alito di vento.

Vado libero, mi libro alto e conguetto,

scomposte piume, accarezzo il cielo.

Vinco il peso dei giorni, il tempo vinco.

Tutto divento… e niente sono. E sempre e mai.

Materia … e cosa … e desiderio … e sogno lieve.

Domande sospese nel vuoto si sporgono,

sul nulla inconsistente … e  vanno, liete.

Allegri, ridono i passanti interrogativi,

torvi, nei loro pastrani di nebbia grigia.

Schizzi e macchie e chiazze fioriscono

in cima a steli smunti d’antenne mute.

Acidi, esalano i colori un rugginoso rantolo

che consuma la magia della brillante stella.

S’odono scoppi, lontano. Spaventato, Cristo,

si rifugia in cima all’alta torre della croce.

Pietà implora Maria all’oro che irraggia,

come un sole alto, il suo tramonto triste.

Sangue e motori scorrono lungo la strada.

Lunga, la serpe d’asfalto s’intorce, nuda.

Schiacciata dal peso gommoso del tempo,

la strada si spalma piatta, lenta, striscia.

Cosce bianche e possenti fianchi, mercenario, 

il ponte, alto, amor si concede, lascivo, al fiume.

Inconsistente, nell’ incoscienza, sonnolenta e vaga,

si perde, ticchettando, il giorno, meccanico e vano.

Abbaglianti, i raggi al neon del sole sghembo

dan forma a terrei corpi, gonfi e fiacchi.

Stride la sega nella fabbrica, alta voce elettrica.

e sulla città urla l’incubo che fu del sogno, spento.

Su, in ciel, si perde un volo d’aquile e di falchi,

cieco, e, sotto, in terra, i ratti sciamano sul fiume.

Amarcisce l’erba, il bianco ed il nero dei fumi acri,

sul fianco della strada. E fiorisce la latta sopra i tetti,

e l’amianto delle lamiere, e la calce, e la polvere

soffice dei muri vaiolosi. Bandelle e travi e bulloni

ruggiscono in disparte, furiosamente, latrano.

Distratto, un alieno affonda il suo solare disco

nel lago d’ombra morta che inghiotte l’eliporto.

E tutto annega, il prato viola, la carcassa cruda

e il rombo dei motori …  nell’eco dell’ultimo ruggito.

2 pensieri riguardo “ACID FORMS

  1. Sembra un quadro…potrebbe essere un quadro… Colori freddi e qua e là, qualche macchia di colori caldi. “Vita” e “morte”. Desideri d’essere altrove, desideri di qualcosa d’altro, di diverso forse, provati mentre si è immersi nella propria quotidianità che è poi quella di tutti. Trovare un modo per concretizzare quell’essere “diversi” che si sente dentro e che non si sa come liberare. Leggendo ho l’impressione che questo tuo dire dondoli tra amarezza e voli alti, liberi…. Questo è ciò che mi sembra d’aver colto in queste tue parole.
    Un abbraccio

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  2. Si, una specie di quadro, un’altra passeggiata, se vuoi, puoi dirla anche così.
    Colori e cose lasciano sensazioni che poi vanno per conto loro.
    Come le foto che ho scattato quella domenicas mattina e che poi con quattro mosse di picasa sono diventate … indipendenti.

    Un abbraccio
    Piero

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