LEGGEREZZA

Fai partire il video.

Ecco la tua base, la tua dose di sogno, per stasera.



Si, lo so, il mondo viaggia su una dimensione diversa, ora.

La dimensione del sogno, del desiderio, della fantasia.

La dimensione della meta-fisica, del divino, della meta finale.

Quegli spazi infiniti che si trovano dentro l’uomo, dentro ogni uomo, pochi, solo pochi fortunati vogliono vederli.

Il desiderio di conquista, per molti è limitato alle insignificanti ricchezze materiali, effimere, ingannevoli.

La meta più alta, invece, a molti sfugge.

A loro, no:



Lo so, a volte anche i sogni di conquista si mettono le ali e indossano la livrea di una compagnia di linea.

Ma a volte anche un aereo di linea può portarci in alto nel cielo e permetterci di conquistare il regno del sogno.

In quel regno vivono i migliori.

Quelli che hanno lasciato un’orma umana indelebile sulla dura terra.

Quelli che dimentichiamo, che vediamo passare, che stentiamo a credere veri.

I migliori.

Quelli che alcuni invidiano, e che altri vorrebbero cancellare dalla storia.

Quelli che si vorrebbe imitare.

Quelli che vorremmo fossero al nostro fianco.

I nostri amici, quelli veri.

I migliori.

Ecco, lasciateceli, non ce li togliete.

Non cancellate il nostro angolo di cielo sereno, alto leggero.

Il nostro mondo interiore.

Lasciatelo esistere.

Lasciate che sia.


LET IT BE

Quando cerco me stesso in periodi difficili
Madre Maria* viene da me
Dicendo parole di saggezza: lascia che sia
E nella mia ora buia è
Proprio di fronte a me,
Pronunciando parole di saggezza: lascia che sia

Lascia che sia, lascia che sia, lascia che sia, lascia che sia
Sussurrando parole di saggezza: lascia che sia.

E quando tutte le persone dal cuore infranto
Che vivono sulla terra si trovano d’accordo
Ci sarà una risposta: lascia che sia
Perché anche se sono isolate
Vedranno che per loro c’è ancora un’opportunità
Ci sarà una risposta: lascia che sia

Lascia che sia, lascia che sia, lascia che sia, lascia che sia
Ci sarà una risposta: lascia che sia

E quando la notte è cupa c’è
Ancora una luce che risplende su di me
Splenderà fino a domani: lascia che sia
Mi sveglio al suono della musica
Madre Maria viene da me
Pronunciando parole di saggezza: lascia che sia

Lascia che sia, lascia che sia, lascia che sia, lascia che sia
Ci sarà una risposta: lascia che sia

Lascia che sia, lascia che sia, lascia che sia, lascia che sia
Sussurrando parole di saggezza: lascia che sia.

(Grazie a Luthien per questa traduzione)

http://www.angolotesti.it/traduzioni/



Conta molto, oggi, per noi, serve, ci serve, sapere che esiste un posto, o un momento, uno spazio nel quale i migliori esistono davvero ?

Si, conta molto. Per noi. Serve. Ci serve.

Un posto dove i migliori vivono davvero.

Un momento nel quale i migliori vivono e vincono davvero.

Uno spazio in cui tutti sono migliori.

Si, mia dio, conta, serve, ci serve!

Uno spazio, un tempo, un momento dove il tempo e gli uomini e le anime sono leggeri, veloci, alti.

Come le nuvole.


Ecco, noi siamo così.

Siamo lì.

Noi voliamo, alti, spinti dal vento, come le nuvole, leggeri.


Nuvole… Oggi sono consapevole del cielo, poiché ci sono giorni in cui non lo guardo ma solo lo sento, vivendo nella città senza vivere nella natura in cui la città è inclusa.

Nuvole… Sono loro oggi la principale realtà, e mi preoccupano come se il velarsi del cielo fosse uno dei grandi pericoli del mio destino.

Nuvole… Corrono dall’imboccatura del fiume verso il Castello; da Occidente verso Oriente, in un tumultuare sparso e scarno, a volte bianche se vanno stracciate all’avanguardia di chissà che cosa; altre volte mezze nere, se lente, tardano ad essere spazzate via dal vento sibilante; infine nere di un bianco sporco se, quasi volessero restare, oscurano più col movimento che con l’ombra i falsi punti di fuga che le vie aprono fra le linee chiuse dei caseggiati.

Nuvole… Esisto senza che io lo sappia e morirò senza che io lo voglia. Sono l’intervallo fra ciò che sono e ciò che non sono, fra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere, la media astratta e carnale fra cose che non sono niente più il niente di me stesso.

Nuvole… Che inquietudine se sento, che disagio se penso, che inutilità se voglio!

Nuvole… Continuano a passare,alcune così enormi ( poiché le case non lasciano misurare la loro esatta dimensione ) che paiono occupare il cielo intero; altre di incerte dimensioni, come se fossero due che si sono accoppiate o una sola che si sta rompendo in due, a casaccio, nell’aria alta contro il cielo stanco; altre ancora piccole, simili a giocattoli di forme poderose, palle irregolari di un gioco assurdo, da parte, in un grande isolamento fredde.

Nuvole… Mi interrogo e mi disconosco. Non ho mai fatto niente di utile né faro niente di giustificabile. Quella parte della mia vita che non ho dissipato a interpretare confusamente nessuna cosa, l’ho spesa a dedicare versi prosastici alle intrasmissibili sensazioni con le quali rendo mio l’universo sconosciuto. Sono stanco di me oggettivamente e soggettivamente. Sono stanco di tutto e del tutto di tutto.

Nuvole… Esse sono tutto,crolli dell’altezza, uniche cose oggi reali fra la nulla terra e il cielo inesistente; brandelli indescrivibili del tedio che loro attribuisco: nebbia condensata in minacce incolori; fiocchi di cotone sporco di un ospedale senza pareti.

Nuvole… Sono come me un passaggio figurato tra cielo e terra, in balìa di un impulso invisibile, temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l’oscurità, finzioni dell’intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo.

Nuvole… Continuano a passare, continuano ancora a passare, passeranno sempre continuamente, in una sfilza discontinua di matasse opache, come il prolungamento diffuso di un falso cielo disfatto.

Fernando Pessoa

Si, nuvole color pastello.

Acquerelli.

Con la punta di un pennello…

Toquinho – Acquerello

sopra un foglio di carta
lo vedi il sole e’ giallo
ma se piove due segni di biro
ti danno un ombrello
gli alberi non sono altro
che fiaschi di vino girati
se ci metti due tipi la’ sotto
saranno ubriachi
l’erba e’ sempre verde e se vedi
un punto lontano
non si scappa o e’ il buon dio
o e’ un gabbiano e va. . .
verso il mare a volare
ed il mare e’ tutto blu
e una nave a navigare
ha una vela non di piu’
ma sott’acqua i pesci
sanno dove andare
dove gli pare non dove vuoi tu
ed il cielo sta a guardare
ed il cielo e’ sempre blu
c’e’ un aereo lassu’ in alto
e l’aereo scende giu’
c’e’ chi a terra lo saluta con la mano
va piano piano fuori da un bar,
chissa’ dove va…
sopra un foglio di carta
lo vedi chi viaggia in un treno
sono tre buoni amici che
mangiano e parlano piano
da un’america all’altra
e’ uno scherzo, ci vuole un secondo
basta fare un bel cerchio
ed ecco che hai tutto il mondo
un ragazzo cammina cammina,
arriva ad un muro
chiude gli occhi un momento
e davanti si vede il futuro gia’
e il futuro e’ un’astronave
che non ha tempo ne’ pieta’
va su marte va dove vuole
niente mai, lo sai, la fermera’
se ci viene incontro non fa rumore,
non chiede amore e non ne da’
continuiamo a suonare,
lavorare in citta’
noi che abbiamo un po’ paura
ma la paura passera’
siamo tutti in ballo,
siamo sul piu’ bello
in un acquarello che scolorira’,
che scolorira’.
sopra un foglio di carta
lo vedi il sole e’ giallo
ma scolorira’
e se piove due segni di biro
ti danno un ombrello
che scolorira’
basta fare un bel cerchio
ed ecco che hai tutto il mondo
che scolorira’.
che scolorira’.


2 pensieri riguardo “LEGGEREZZA

  1. Il tuo post è talmente bello, talmente ricco di bellezza, così perfetto, che mi fa lo stesso effetto della primavera………..mi mette un velo di dolce malinconia, perchè non è possibile che sia sempre primavera, come non è possibile che le persone siano tutte come Eistein o Luther King o che si possa ascoltare e perdersi in Mozart o che si possa giocherellare con un pennello suonando la chitarra invece che usarlo per dipingere………………………..oh un po’ di leggerezza ci occorre, per riposarci un poco.
    Baciolotti.

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