Chissà se il tempo del cambiamento è poi arrivato.
Lo cercavamo. Era nell’aria. Era tutt’intorno a noi.
Il cambiamento. Era tutto.
Tutto doveva cambiare.
Tutto.
E niente.
Niente doveva restare eguale.
Niente.
Era nell’aria, il cambiamento, e lo respiravamo.
Era musica e lo suonavamo.
Era canzone e lo cantavamo.
Era uomini, e donne, e ragazzi.
E tutti insieme camminavamo.
Con le chitarre imbracciate come armi musicali.
Con il trucco pesante sugli occhi.
Con i capelli a zazzera. Ed i blue jeans sgualciti.
Erano azzurri i nostri occhi.
Erano azzurri ed dvevano il riflesso del cielo.
Chissà se il tempo del cambiamento è davvero arrivato.
Sarà arrivato e noi non ce ne siamo neanche accorti.
Come è arrivato se n’è andato, senza disturbare.
Volava alto nell’azzurro dei nostri occhi.
Volava lassù. Leggero. In alto nel cielo.
In alto … Leggero … Leggero …
Era candido. Innocente. E puro.
Era uno spirito, un soffio, un alito di vita.
Era una colomba. E, alto, volava.
Lassù, leggero, nel cielo.
E gli hanno sparato.
Un colpo. Bum …
… alla colomba.
Si sente ancora. L’eco.
Un colpo … bum …
Un tonfo, sordo, laggù.
Stridulo un grido.
… … respiro affannoso …
… paura …
… orrore …
… bum …
… bumbùm bumbùm …
… bumbùm … bumbùm …
… batte il nostro cuore …
… spaurito … …
Silenzio assordante.
E bandiere.
Sudario pietoso.
Il cielo…
Scrutiamolo.
… attenti …
… poi torna…
Uno sguardo.
Infisso.
… nel cielo … …
Speranza.
CHANGES
(Bowie)
I still don’t know what I was waiting for
And my time was running wild
A million dead-end streets
Every time I thought I’d got it made
It seemed the taste
was not so sweet
So I turned myself to face me
But I’ve never caught a glimpse
Of how the others must see the faker
I’m much too fast to take that test
Ch-ch-ch-ch-Changes
(Turn and face the stranger)
Ch-ch-Changes
Don’t want to be a richer man
Ch-ch-ch-ch-Changes
(Turn and face the stranger)
Ch-ch-Changes
Just gonna have to be a different man
Time may change me
But I can’t trace time
I watch the ripples change their size
But never leave the stream
Of warm impermanence and
So the days float through my eyes
But still the days seem the same
And these children that you spit on
As they try to change their worlds
Are immune to your consultations
They’re quite aware
of what they’re going through
Ch-ch-ch-ch-Changes
(Turn and face the stranger)
Ch-ch-Changes
Don’t tell them to grow up and out of it
Ch-ch-ch-ch-Changes
(Turn and face the stranger)
Ch-ch-Changes
Where’s your shame
You’ve left us up to our necks in it
Time may change me
But you can’t trace time
Strange fascination, fascinating me
Changes are taking the pace
I’m going through
Ch-ch-ch-ch-Changes
(Turn and face the stranger)
Ch-ch-Changes
Oh, look out you rock ‘n rollers
Ch-ch-ch-ch-Changes
(Turn and face the stranger)
Ch-ch-Changes
Pretty soon you’re gonna get
a little older
Time may change me
But I can’t trace time
I said that time may change me
But I can’t trace time
http://www.velvetgoldmine.it/testi/HunkyDory.html
MUTAMENTI
(Bowie)
Non so ancora cosa stavo aspettando
E il mio tempo passava irruente
Un milione di vicoli ciechi
Ogni volta che pensavo di avercela fatta
Sembrava che il sapore
non fosse così dolce
mi sono voltato per guardarmi
ma non ho colto il minimo accenno
di come gli altri vedono uno che finge
sono troppo veloce per quella prova
M-m-m-m-mutamenti 1
(Girati e affronta lo straniero)
M-m-mutamenti
Non voglio essere più ricco
M-m-m-m-mutamenti
(Girati e affronta lo straniero)
M-m-mutamenti
Devo solo cambiare identità
Il tempo può cambiarmi
Ma io non posso inseguire il tempo.
Guardo i vortici che cambiano forma
Senza lasciare mai la corrente
Di calda precarietà e
Così i giorni scorrono attraverso i miei occhi
Ma sembrano sempre uguali
E questi bambini su cui sputi
Mentre cercano di cambiare il loro mondo
Sono immuni ai tuoi consigli
Sanno bene quello
a cui andranno incontro
M-m-m-m-mutamenti
(Girati e affronta lo straniero)
M-m-mutamenti
Non dire loro di crescere e di piantarla
M-m-m-m-mutamenti
(Girati e affronta lo straniero)
M-m-m-m-mutamenti
Dov’è la tua vergogna
Ci hai lasciati dentro fino al collo
Il tempo mi può cambiare
Ma tu non puoi inseguire il tempo.
Strano fascino che mi affascina
I mutamenti seguono
il mio ritmo
M-m-m-m-mutamenti
(Girati e affronta lo straniero)
M-m-mutamenti
Guardate fuori voi che ballate il Rock’n’Roll
M-m-m-m-mutamenti
(Girati e affronta lo straniero)
M-m-mutamenti
Molto presto sarai
un po’ più vecchio
Il tempo può cambiarmi
Ma non riesco a inseguire il tempo
Ho detto che il tempo può cambiarmi
Ma non riesco a inseguire il tempo
My generation
People try to put us d-down (Talkin’ ’bout my generation)
Just because we get around (Talkin’ ’bout my generation)
Things they do look awful c-c-cold (Talkin’ ’bout my generation)
I hope I die before I get old (Talkin’ ’bout my generation)
This is my generation
This is my generation, baby
Why don’t you all f-fade away (Talkin’ ’bout my generation)
And don’t try to dig what we all s-s-say (Talkin’ ’bout my generation)
I’m not trying to cause a big s-s-sensation (Talkin’ ’bout my generation)
I’m just talkin’ ’bout my g-g-g-generation (Talkin’ ’bout my generation)
This is my generation
This is my generation, baby
Why don’t you all f-fade away (Talkin’ ’bout my generation)
And don’t try to d-dig what we all s-s-say (Talkin’ ’bout my generation)
I’m not trying to cause a b-big s-s-sensation (Talkin’ ’bout my generation)
I’m just talkin’ ’bout my g-g-generation (Talkin’ ’bout my generation)
This is my generation
This is my generation, baby
People try to put us d-down (Talkin’ ’bout my generation)
Just because we g-g-get around (Talkin’ ’bout my generation)
Things they do look awful c-c-cold (Talkin’ ’bout my generation)
Yeah, I hope I die before I get old (Talkin’ ’bout my generation)
This is my generation
This is my generation, baby
http://musicwiki.info/ita/the-who-my-generation/
La mia generazione
La gente cerca di umiliarci (Parlando della mia generazione)
Solo perchè andiamo in giro (Parlando della mia generazione)
Le cose sembrano fredde (Parlando della mia generazione)
Spero di morire prima di diventare vecchio (Parlando della mia generazione)
Questa è la mia generazione
Questa è la mia generazuione, baby
Perchè non sbiadite tutti (Parlando della mia generazione)
E smettete ti tirare vangate a quello che diciamo tutti noi (Parlando della mia generazione)
Non sto cercando di causare una grande sensazione (Parlando della mia generazione)
Sto solo parlando della mia generazione (Parlando della mia generazione)
Questa è la mia generazione
Questa è la mia generazione, baby
Perchè non sbiadite tutti (Parlando della mia generazione)
E smettete ti tirare vangate a quello che diciamo tutti noi (Parlando della mia generazione)
Non sto cercando di causare una grande sensazione (Parlando della mia generazione)
Sto solo parlando della mia generazione (Parlando della mia generazione)
Questa è la mia generazione
Questa è la mia generazione, baby
La gente cerca di umiliarci (Parlando della mia generazione)
Solo perchè andiamo in giro (Parlando della mia generazione)
Le cose sembrano fredde (Parlando della mia generazione)
Sì, spero di morire prima di diventare vecchio (Parlando della mia generazione)
Questa è la mia generazione
Questa è la mia generazione, baby
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Sì Piero, ma la tua generazione è anche quella di oggi…….abbiamo cambiato in peggio……abbiamo contestato le regole , la forma delle regole a favore della sostanza ed ora che abbiamo perso anche la forma ci ripropongono la maschera della forma senza sostanza……che mondo abbiamo lasciato ai nostri figli……bella rivoluzione abbiamo fatto, bella davvero.
Agramente……ti saluto……..ciao Piero.
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“Era nell’aria, il cambiamento, e lo respiravamo.
Era musica e lo suonavamo.
Era canzone e lo cantavamo.
Era uomini, e donne, e ragazzi.
E tutti insieme camminavamo.”
… e leggo con l’invidia di chi non ha vissuto quell’attimo di speranza e consapevole magia.
di chi non ha visto uomini, donne e ragazzi (re)agire senza scendere a compromessi con la rassegnazione.
ma anche con gli occhi, meno disillusi, di chi pensa ancora che il futuro possa essere cambiato.
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Non è facile parlare oggi di quel periodo.
Non è facile nè restare immuni dal virus della retorica, nè sottrarsi alle visioni deformanti della nostalgia, nè dal rischio di costruire una verità mitologica.
E c’è anche il rischio di restare nella rete del disincanto. E il pericolo di finire nella prigione della disillusione. Di annegare nella palude insana dell’ipocrita autoassoluzione.
Non mi riferisco direttamente nè a te Paola, nè a te, Centa.
Paola, si, ci sto pensando anche io, in questo periodo: ma che mondo abbiamo creato, noi, noi di questa generazione, che è, poi, quella lì, quella generazione che credeva, marciava, lottava. E sbagliava, anche. Ma che aveva valori, ideali, fedi. Ed era disposta a mettere in discussione tutto, per quei valori, per quegli ideali, per quelle fedi. Era disposta anche a sbagliare! E che gravi errori ha saputo compiere!!!
Ma come si è potuta mai rivoltare, poi, quella generazione, in questa generazione di oggi, trasformare quella realtà di impegno e lotta e sogno, in questa realtà così vergognosamente priva di prospettiva?
Oggi, noi che appartenemmo a quel tempo, che aveva un orizzonte davanti, un futuro come obiettivo, un mondo da conquistare, oggi come abbiamo fatto a perdere tutto quel patrimonio e ad adattarci a vivere in un tempo presente continuo, che non ha spazio altro che per una piatta attesa dell’istante consumista che verrà. Un istante che si consumerà in un istante. Un istante che morirà senza lasciare eredi nè eredità. Un istante che è un’attesa che aspetta solo sè stessa. E che, conchiusa in sè stessa, aspetta solo di trovare requie eterna. Una requie, una pace che spegne ogni sentimento umano e civile, ogni ideale o valore.
Come abbiamo fatto. Come ha fatto questa generazione?
Mi interrogo.
Ma non mi riconosco in questa generazione.
Lo sai, Paola, che in queste pagine io ci metto i miei valori. Che non voglio perdere. Mentre, invece, so che posso perdere la mia generazione.
Ma non mi sento solo. Lo so che siamo in molti che possiamo perdere la generazione che ci ingloba.
Cara Centa. Abbiamo vissuto un attimo di speranza e di magia conapevole. E’ stato un attimo lungo più di un decennio. Ed ha accompagnato moltissimi di noi – da quelli che avevano protestato per un sogno di libertà a quelli che avevano ucciso per un incubo di follia – per lunghissimi dieci anni. Durante i quali si respirava un profumo di libertà che forse oggi non si sente più.
Ma sai, Centa, voi non dovete avere invidia, e noi non dobbiamo avere nostalgia. Non sono i sentimenti giusti.
Voi ricevete da noi il testimone. Un pesante testimone, in questa staffetta epocale. Un testimone che parla di nichilismo.
Ma anche un testimone che ricorda e parla di un sogno, di un’utopia.
Un sogno, un’utopia che non hanno da spartire niente con l’illusione, il sentimento degli sconfitti.
Ma il sogno, l’utopia, sono la frontiera, l’orizzonte, la meta finale.
Ma quello che conta è il viaggio. La direzione. La vita che scorre alla ricerca di quell’orizzonte.
Lo dice Kavafis. No, Centa? Itaca, questo è.
E voi avete la forza della clorofilla che trasforma il calore in vita.
Questa forza sia la vostra forza.
La mia generazione – dalla quale chiedo umilmente congedo ideale – ha, invece, solo freddo.
Il futuro è vostro. Centa !
Io ho il piacere (il dolore, a volte, la nostalgia, la difficoltà, l’orgoglio), in questa repubblica, di testimoniare i sentimenti nei quali crede ancora uno di questa generazione, dalla quale non può separarsi, neanche se decidesse di rinunciare alla propria identità.
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